Il presente e il futuro del calcio dei poveri

Con l’ultima ordinanza delle Autorità Governative che comporta l’inserimento di tutta la regione Emilia Romagna in zona rossa viene prorogata la sospensione dell’attività giovanile del nostro amato calcio almeno fino al 29 Marzo.

Protestare perché altre Federazioni permettano ai propri giovani tesserati, bambini di 10/12 anni, di proseguire gli allenamenti, fra l’altro al chiuso, è la guerra dei “poveri” perché in questo momento di emergenza le indicazioni vanno rispettate e applicate.

Per riprendere l’attività nei nostri amati campi da calcio, custoditi e gestiti meglio delle proprie abitazioni, sarà necessario rientrare almeno in zona Arancione per proseguire almeno gli allenamenti.

La Lega Nazionale Dilettanti ha recentemente inviato alla Figc richiesta per lo stop definitivo dei campionati dilettantistici regionali e provinciali mentre per i campionati giovanili è attesa una decisione da parte della Figc; per chi ci rappresenta nelle istituzioni la soluzione più semplice è chiudere i campionati.

Facile!!!
È come se i rappresentanti degli esercenti commerciali, considerate le difficoltà del momento, comunicano la chiusura delle attività invece di proporre idee, soluzioni, sostegno.

Nei prossimi giorni ci è stata prospettata una riunione in video conferenza con il comitato regionale Emilia Romagna Figc e, sinceramente, ci aspettiamo aggiornamenti e proposte concrete per il futuro del calcio dilettantistico e giovanile.

Nel rispetto delle future decisioni delle Autorità Governative non è intenzione di Vis Misano Football Club e mi auguro di tante altre società sportive, gettare la spugna e nella prossima riunione faremo richiesta di programmare fin d’ora la ripresa dei campionati agonistici giovanili nei mesi di Maggio e Giugno, avremmo a disposizione ben 9 week end, e in subordine che venga concesso la possibilità alle società sportive di organizzare tornei giovanili perché l’obiettivo deve essere quella di avvicinare i nostri bambini e ragazzi alla normalità.

Una proposta concreta potrebbe essere quella che i comitati provinciali ricevano delega a gestire il termine di questa stagione sportiva; di fronte a una situazione straordinaria bisogna rispondere con decisioni eccezionali.
Mettiamo da parte la burocrazia, la politica, e riportiamo al centro delle nostre attenzioni il calcio, quello giocato da milioni di bambini, ragazzi e adulti, quello seguito da centinaia di migliaia di volontari.

Riteniamo che se le istituzioni ci daranno la possibilità di riprendere dobbiamo essere entusiasti di ripartire, di tornare in campo a sognare dietro a un pallone.

Altre federazioni sportive hanno già programmato la ripresa, non capiamo come il calcio non possa farlo, fra l’altro il nostro è uno Sport che si gioca all’aperto.

Oggi tutto questo sembra un miraggio ma con l’intesificarsi della vaccinazione e il probabile decremento del numero dei contagi con l’avvicinarsi all’estate  non è capibile perché non si possa tornare a fare calcio; come è stato possibile a Settembre e Ottobre lo sarà anche a Maggio e Giugno.

Dobbiamo avere il coraggio di guardare avanti, di mantenere in vita il calcio dilettantistico e giovanile.
Lo dobbiamo fare per i nostri bambini e ragazzi!!!
A loro non interessa il format ma la sostanza.